Qual è la correlazione tra acne rosacea e SIBO? Leggete l’articolo che ho scritto per voi!
Che cos’è l’acne rosacea e quali sono i sintomi ed i segni?
L’acne rosacea è una malattia infiammatoria cronica della pelle, che colpisce prevalentemente soggetti adulti, con carnagione e capelli chiari. L’esordio della patologia dermatologica è accompagnato da un arrossamento localizzato principalmente su guance, naso, mento e fronte. La patologia tende ad avere un decorso progressivo, quindi i sintomi tendono a peggiorare nel corso del tempo: il rossore tende ad aumentare fino a diventare persistente. Se non trattata adeguatamente, l’acne rosacea può dare origine a lesioni cutanee, gonfiore del naso ed interessare anche la regione attorno agli occhi (rosacea oculare). Per alcuni soggetti il decorso della rosacea è ciclico: i sintomi possono acuirsi per un periodo limitato ad alcune settimane o mesi, per poi diminuire prima di aggravarsi nuovamente.
I segni che caratterizzano la rosacea sono di diversa natura e possono manifestarsi con diversa gravità, coinvolgendo in alcuni casi anche occhi e naso. Spesso, la zona della pelle colpita da acne rosacea può presentare gonfiore, calore e rossore. I sintomi tendono ad essere più severi in soggetti di sesso maschile, probabilmente perché raggiungono fasi avanzate del disturbo senza sottoporsi a diagnosi precoce e trattamento medico adeguato (le donne, anche se sfavorite dalla maggior incidenza della malattia, circa tre volte superiore rispetto agli uomini, ricorrono prima alle terapie).
La rosacea si presenta con diversi sintomi, tra i quali possiamo trovare:
- Rossore sul viso (o vampate di calore): l’arrossamento può essere improvviso o persistente e si localizza al centro del volto. La comparsa di questo sintomo può essere accompagnata da bruciore e leggero gonfiore.
- Comparsa di lesioni e papule (piccoli rilievi della pelle) o pustole (quando i rigonfiamenti contengono pus).
- Rinofima: gonfiore del naso.
- Teleangestasia: piccoli vasi sanguigni visibili sul naso e guance (a causa della loro dilatazione).
- Ispessimento della pelle: l’acne rosacea può fare ispessire la pelle della fronte, del mento, delle guance o di altre zone.
- Irritazione e sensazione di bruciore agli occhi (rosacea oculare): quando l’infiammazione colpisce anche la regione oculare e le palpebre. I sintomi a carico degli occhi sono: rossore, secchezza, bruciore, prurito, gonfiore delle palpebre, accentuata sensibilità alla luce e lacrimazione. La rosacea oculare colpisce quasi la metà delle persone affette da acne rosacea.
- Alcuni sintomi dell’acne rosacea possono svilupparsi anche su collo, torace, cuoio capelluto e orecchie.
L’acne rosacea solitamente si sviluppa in quattro fasi:
- Pre-rosacea: può iniziare con una tendenza ad arrossire facilmente, per poi evolvere in un rossore persistente nella parte centrale del viso. L’arrossamento è il risultato della dilatazione dei vasi sanguigni più vicini alla superficie della pelle.
- Rosacea vascolare: quando i segni e sintomi peggiorano si può sviluppare la teleangestasia, compaiono piccoli vasi sanguigni sul naso e sulle guance, visibili sulla pelle (come piccole linee rosse). Questa fase è caratterizzata dalla presenza di gonfiore e sensibilità accentuata dell’area interessata.
- Rosacea infiammatoria: possono comparire papule (piccoli rigonfiamenti rossi) diffuse a tutto il naso, guance, fronte e mento. In questa fase possono apparire anche pustole (rilievi pieni di pus). Nota: la comparsa di questi due sintomi rende l’acne rosacea simile all’acne comune, sebbene le due condizioni siano totalmente diverse e richiedano trattamenti specifici.
- Rosacea avanzata: la malattia manifesta con più intensità i sintomi precedenti. Aumentano l’arrossamento della pelle ed il numero dei vasi sanguigni visibili. In questa fase, la pelle si può ispessire e determinare il rinofima (le ghiandole sebacee del naso e, talvolta, le guance si gonfiano a causare un accumulo di tessuto sopra ed intorno al naso, che appare bulboso). Quest’ultima condizione è più comune negli uomini e si sviluppa lentamente nel corso degli anni.
Qual è la correlazione con la SIBO?
Uno studio, che ho citato nelle fonti bibliografiche, mostra come i pazienti affetti da acne rosacea hanno una più alta prevalenza di SIBO che la popolazione in generale. Molti pazienti con l’acne rosacea hanno sintomi concernente l’intestino, quali la dispepsia, rigonfiamento, flatulenza, dolore addominale di una natura limitante, abitudini alterate delle viscere quale costipazione alternante e diarrea e meteorismo.
In molti casi, in pazienti affetti da acne rosacea sono state diagnosticate patologie quali la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, la malattia celiaca, la gastrite con la crescita eccessiva dell’Helicobacter pylori, le carenze della lipasi, ipocloridria e le malattie che pregiudicano le piccole mucose intestinali.
In particolare proprio la SIBO. Perché? Proprio l’ipocloridria e la disfunzione di alcune porzioni del tratto gastrointestinale (quali ad esempio la disfunzione della valvola ilio-cecale) sono due condizioni che comportano l’anomalo riversamento di batteri indesiderati nell’intestino tenue, batteri non ospiti del tenue che non sono abituati a stare e a svolgere le loro funzioni in altri distretti. Ecco perché avviene la SIBO.
SIBO sta per “small intestinal bacterial overgrowth”, ovvero una crescita eccessiva di batteri nel piccolo intestino; ma come si verifica questa condizione? Il piccolo intestino, o intestino tenue, non presenta fisiologicamente un’ingente quantità di batteri, anzi, questi rappresentano 1/1000 di quelli contenuti nel crasso, in quanto questa piccola quantità deve garantire soltanto la protezione dai microrganismi patogeni e dai lieviti che ingeriamo. Quando si ha una sovracrescita di batteri all’interno del tenue significa che si è rotto l’equilibrio fra il tenue ed il colon, la quale rottura provoca la migrazione di diversi tipi di batteri dal colon verso il piccolo intestino.
Consigli utili e trattamento
Per evitare che l’acne rosacea possa peggiorare, il consiglio è quello di prevenire la sovracrescita batterica, ma come? A causare la SIBO i fattori possono essere diversi, ma le principali sono l’ipocloridria (riduzione acidi gastrici) e la scarsa motilità intestinale: la carenza di acidi gastrici non consente l’uccisione dei batteri patogeni nello stomaco, che entrano nel tenue e proliferano, mentre la scarsa peristalsi non consente il transito intestinale in tempi adeguati, cosicché i batteri restano più a lungo nel tenue e causano fermentazioni. L’ipocloridria, oltre che essere causata dall’assunzione costante di farmaci inibitori di pompa protonica, ormai consigliati come se non avessero effetti collaterali, è peggiorata anche dallo stress cronico; dunque, il primo punto da affrontare è il benessere psicologico: dedicare del tempo a noi stessi, scaricando lo stress magari facendo un’attività fisica a piacere ma costante.
Se pensiamo di assumere subito dei probiotici per migliorare la SIBO ci sbagliamo, poichè aiuteremmo la proliferazione batterica del tenue, mentre è consigliabile dapprima assumere degli integratori antibatterici naturali, come l’allicina o la berberina, e una volta ripristinato il normale equilibrio intestinale, assumere probiotici in grado di riequilibrare la flora batterica. Infine, fra gli alimenti da evitare possiamo menzionare gli zuccheri semplici, le farine raffinate ed i latticini, limitando anche il consumo di alimenti ricchi di carboidrati, che potrebbero causare maggiori fermentazioni intestinali.
Dott. Francesco Garritano
Fonti bibliografiche:
- http://www.cghjournal.org/article/S1542-3565(08)00155-9/fulltext
- http://www.jaad.org/article/S0190-9622(12)02330-4/fulltext
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18456568