Il BDNF è coinvolto nel sano invecchiamento cerebrale?
Nonostante il crescente riconoscimento che il cervello invecchiato conserva una certa capacità di plasticità, vi sono prove significative di atrofia cerebrale con l’avanzare dell’età.
Il fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF) è un neuropeptide che svolge numerosi ruoli importanti nello sviluppo e nella plasticità sinaptica. La proteina BDNF si trova in alte concentrazioni nell’ippocampo, nell’ipotalamo, nella corteccia e nel cervelletto.
Ci sono crescenti prove che l’espressione della proteina BDNF gioca un ruolo importante nell’atrofia ippocampale correlata all’età, mentre l’esercizio fisico migliora la morfologia e la fisiologia dell’ippocampo elevando la produzione di BDNF.
I livelli di BDNF diminuiscono con l’età. La ricerca suggerisce una correlazione tra livelli più bassi di BDNF e cambiamenti nel cervello correlati all’età, tra cui una riduzione del volume dell’ippocampo e un lieve deterioramento cognitivo. In questa condizione, le difficoltà con la memoria, il giudizio e il processo decisionale sono più pronunciate.
Nonostante queste complessità, i modelli negli studi indicano fattori modificabili che possono promuovere o interferire con il BDNF. Tra questi fattori potrebbe esserci anche la cosiddetta infiammazione cronica di basso grado.
C’è anche lo stress ossidativo tra i diversi fattori che possono promuovere l’infiammazione cronica di basso grado in tutto il corpo, incluso il cervello. Con l’aumento dello stress ossidativo, potenzialmente, i livelli di BDNF diminuiscono.
Può esserci una connessione tra il nostro stile di vita e il BDNF?
L’infiammazione cronica di basso grado può essere causata da molteplici fattori come stress cronico, sedentarietà, disbiosi intestinale. alterazione sonno-veglia. Tra questi fattori potrebbero rientrare anche i fattori dietetici come prodotti alimentari ultra-processati che potrebbero esaurire il glutatione, l’antiossidante protettivo più abbondante del corpo, e avviare un ciclo che promuove la neuroinfiammazione cronica.
È importante reintegrare le riserve di antiossidanti necessarie per produrre glutatione, affinché l’organismo possa continuare a proteggere le cellule cerebrali dai danni.
Potrebbe anche esserci una potenziale connessione tra livelli più elevati di BDNF e composti antinfiammatori come i flavonoidi e l’ acido grasso omega-3 DHA.
…Quindi il BDNF è solo uno dei tanti attori, ma il suo ruolo è essenziale per la salute cognitiva per tutta la vita. Ottimizzare il BDNF con cambiamenti nella dieta e nello stile di vita potrebbe aiutare a supportare il volume, la funzione e l’adattamento del cervello, soprattutto più avanti nella vita.
Secondo la ricerca, una dieta sana e l’esercizio fisico favoriscono il benessere cognitivo e la produzione del fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF).
Seguire uno stile di vita in ottica anti-infiammatoria può supportare la produzione di BDNF e aiutare a mantenere in armonia la sinfonia delle interazioni nel cervello.
Dott. Francesco Garritano
Riferimenti bibliografici:
Erickson et al. The aging hippocampus: interactions between exercise, depression, and BDNF. Neuroscientist. 2012 Feb.
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