La valutazione antropometrica dello stato nutrizionale comprende:
- la misurazione del peso e della statura ed il calcolo degli indici pondero-staturali. Ciò consente una prima classificazione obiettiva di un ‘eventuale malnutrizione per difetto o per Il peso corporeo viene misurato con l’utilizzo di una bilancia con Omologazione per l’impiego medicale in base alla norma 93/42/CEE;
- la misurazione delle circonferenze e degli spessori: le circonferenze sono utilizzate unitamente agli spessori per il calcolo delle aree muscolo-adipose degli arti e per la definizione della distribuzione del tessuto adiposo sottocutaneo. Le circonferenze, misurate con metro flessibile e anelastico, sono indicatori delle dimensioni trasversali dei segmenti corporei. Esse possono essere utilizzate:
- come indicatori della distribuzione del tessuto adiposo sottocutaneo,
- per il calcolo delle aree muscolo-adipose (e della circonferenza muscolare degli arti),
- come indicatori del rischia di malattia,
- per la predizione della massa grassa.
In particolare, sul corretto posizionamento del nastro centimetrato per la misurazione del girovita; vi sono i 5 punti di repere essenziali per effettuare correttamente la misura:
- punto più stretto tra l’ombelico e il costato (Anthropometric Standardization Consensus Group)
- punto medio rilevato tra il punto inferiore della regione laterale costale ed il bordo superiore della cresta iliaca (World Health Organization)
- bordo superiore della cresta iliaca (United States National Institute)
- margine inferiore della regione laterale costale
- ombelico
I valori di cut-off della circonferenza vita per evitare rischi per la salute sono (ATP III):
- Uomini < 102 cm (< 94 cm secondo criteri più severi, IDF)
- Donne < 88 cm (< 80 cm secondo criteri più severi, IDF).
L’esame della BIOIMPEDENZIOMETRIA (BIA) è una tecnica non invasiva che consente di analizzare la composizione corporea (in soggetti dai 2 anni in su) in pochi secondi grazie alla rilevazione dell’impedenza, ovvero della “resistenza” opposta dall’organismo al passaggio di una corrente elettrica alternata di bassissima intensità (400 µÅ), ad alta frequenza (50 KHz), innocua per i tessuti. E’ una metodica sicura, veloce, riproducibile, controindicata solo nei portatori di pacemaker, usata in clinica anche per predire severità e prognosi di patologie.
Lo strumento validato scientificamente utilizzato è il BIA 101 (akern srl), che permette di effettuare un’analisi di composizione corporea con modello tricompartimentale.
Il soggetto viene fatto distendere su un lettino con avambraccio e piede omolaterale scoperto, gambe e braccia leggermente distali dal corpo.
Tramite la semplice apposizione di quattro elettrodi di superficie (2 sulla mano e 2 sul piede), il sensore misura i valori bioelettrici di Resistenza (abbinata ai liquidi corporei) e Reattanza (abbinata ai solidi corporei) presenti nel corpo umano. Le misure vengono inserite nel software Bodygram
1.31 che li trasforma in grafici (BIA VETTORIALE) e, attraverso determinati algoritmi, in dati stimati (BIA CONVENZIONALE) di composizione corporea
Avremo così:
- grafico Biavector®: per la valutazione dell’assetto idrico
- grafico Biagram®: per la valutazione dell’assetto nutrizionale
E le stime della composizione corporea relative a :
- Acqua Totale TBW
- Acqua Intracellulare ICW
- Acqua Extracellulare ECW
- Rapporto tra Massa Intracellulare ed Extracellulare
- Angolo di fase PA
- Indice di Massa Corporea (BMI)
- Indice di Massa Cellulare Corporea (BCMI)
- Massa Cellulare
- Massa Grassa FM
- Massa Magra FFM
- Massa Muscolare MM
- Rapporto di scambio Sodio/Potassio
- Metabolismo basale BMR
La validità del risultato dipende dal corretto stato di idratazione del soggetto ( più il risultato vettoriale nel Biavector si trova all’interno dell’ellisse di confidenza del 50% -verde-, più le stime di composizione corporea risultano attendibili) , motivo per cui i dati ottenuti per la composizione corporea (soprattutto di soggetti obesi o malnutriti) non vanno presi come valore assoluto, piuttosto come monito ad un cambiamento delle condizioni dei pazienti (idratazione, alimentazione, stile di vita, att fisica), ripetendo l’esame a distanza di qualche tempo e confrontando i miglioramenti rispetto all’esame iniziale .
CALORIMETRIA INDIRETTA
La Calorimetria indiretta rappresenta il gold standard, ovvero la tecnica di riferimento per la misura della spesa energetica. Grazie ad uno strumento molto sofisticato è possibile valutare in modo diretto, senza estrapolazioni da formule matematiche, il cosiddetto metabolismo a riposo e quindi le calorie necessarie per il funzionamento dei vari organi del nostro corpo, come il cuore, il fegato il rene, il cervello.
Si rende perciò indispensabile per la formulazione di una dieta personalizzata.
Il fabbisogno energetico del proprio corpo dipende da molti fattori quali il sesso, l’età, l’altezza, il peso, lo stato di salute, le eventuali terapie, lo stile di vita e quindi il tipo di alimentazione e l’attività fisica. Esso è estremamente variabile da soggetto a soggetto e ricavarlo da formule predittive, come purtroppo si continua a fare in molta pratica ambulatoriale, comporta un errore grossolano e spesso molto sensibile nella determinazione della spesa energetica dell’individuo.
Il parametro del metabolismo a riposo, rappresentando anche il 60-70% del Dispendio Energetico Totale nell’intera giornata, ed essendo un dato fondamentale nella costruzione di un percorso nutrizionale personalizzato, risulta essere troppo importante e decisivo per essere semplicemente stimato mediante equazioni predittive così approssimative. Deve essere misurato, soprattutto in certi soggetti dove è presumibile uno scostamento sensibile dai valori attesi.
Così è ormai diventato un esame imprescindibile per valutare l’adeguatezza dell’alimentazione, sia in condizioni di salute ad esempio negli sportivi, che in condizioni di disturbi i più vari.
Le indicazioni per sottoporsi alla calorimetria indiretta interessano tutte le età e sono molteplici i fattori che lo influenzano, tra cui:
- Sovrappeso e obesità;
- Diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2, iperinsulinemia;
- Ipercolesterolemie e/o ipertrigliceridemie;
- Disturbi endocrini come ipo- e iper-tiroidismo; altri fattori ormonali;
- Disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia;
- Disturbi respiratori come le broncopneumopatie croniche ostruttive;
- Sindrome delle Apnee notturne;
- Sindromi iperandrogeniche, irsutismo;
- Difetti della crescita;
- Utilizzo di farmaci (i sedativi diminuiscono il metabolismo basale, gli stimolanti lo aumentano): le formule predittive non ne tengono conto;
- Quando non è possibile o risulta difficile stimare il metabolismo del soggetto con altre metodiche (es. Bioimpedenziometria), per esempio nelle donne in gravidanza o nei bambini;
- Quando si ha il sospetto che vi sia un blocco del metabolismo, non evidenziabile con altre metodiche; ad esempio perché c’è un blocco del dimagrimento o una lenta perdita di peso; il blocco metabolico è frequente in casi dove ci siano state diete molto restrittive in passato e problemi ormonali come la tiroide;
- Nei soggetti in sottopeso che hanno la sensazione di avere un metabolismo troppo veloce;
- Massa muscolare (2 soggetti con uguale peso (90 Kg) ma con massa muscolare molto diversa, uno muscoloso e zero grasso, l’altro molto grasso con pochissimi muscoli, avranno metabolismi completamente diversi): le formule predittive, valutando solo il peso, li considerano uguali dal punto di vista metabolico;
- Nello sportivo in genere;
- In tutti i casi si richieda una misura accurata del metabolismo basale finalizzata all’elaborazione di una dieta.
In questi casi l’unico strumento capace di misurare realmente il metabolismo è la calorimetria indiretta. Da questa misurazione vengono estrapolati dati molto importanti sullo stato di salute del metabolismo e come procedere per ottenere gli obiettivi che ci siamo prefissati.
Preparazione al test della Calorimetria:
- Essere in condizioni di DIGIUNOdi almeno 4-6 ore. L’ideale sarebbe al mattino dopo digiuno notturno
- In ogni caso, mai prima di 4 ore dopo un pasto (è possibile bere acqua 1,5-2 ore prima)
- No caffè, bevande di altro tipo, né integratori nelle 4-6 ore precedenti il test
- Aspettare almeno 4 ore da un esercizio fisico moderato e almeno 12 ore da un esercizio fisico intenso (evitare di arrivare in studio di corsa e trafelati)
- Il test si svolgerà in condizioni di riposo, comodità, rilassati, distesi, ma svegli; e comunque non deve muovere braccia o gambe durante il test; occorre mantenere un ambiente tranquillo e una temperatura ambientale confortevole
- Evitare anche sedute fisioterapiche, terapie respiratorie che includano medicinali prima dell’esecuzione del test
- Durata: non più di 20 minuti, utili per ottenere una misura stabile (i primi 5 minuti di test andranno scartati)
- Evitare una condizione di alterazione della temperatura corporea (febbre, etc.)
- È sconsigliato anche fumare nelle 4 ore precedenti il test (un po’ di pazienza!)
- Devono essere rimossi tutti i fattori che possono provocare stress fisici e/o mentali
- Pazienti che richiedono emodialisi non devono essere testati durante il periodo di terapia
- Deve essere annotato qualsiasi medicinale, stimolante o antidepressivo assunto dal paziente
- I primi 5 minuti del test saranno scartati dal calcolo del RMR
Test di Holter Metabolico
Si tratta di un bracciale che si indossa intorno al bicipide e che regge un rilevatore di temperatura, battiti cardiaci e passi. In poche parole permette di stabilire, indossandolo per 24 ore, il consumo calorico totale giornaliero. Inoltre permette di ottenere un grafico con i momenti in cui si è consumato di meno o di più, quanto si consuma durante l’attività lavorativa, durante il sonno e durante l’attività fisica. E’ un utile strumento per Sportivi o per chi vuole conoscere meglio il proprio metabolismo stabilendo i momenti in cui è opportuno mangiare o meno.
Adipometria
ADIPOMETRIA O ECOGRAFIA TISSUTALE
Durante la prima visita e nel corso dei successivi controlli può essere effettuata l’analisi adipometrica, una tecnica di misurazione degli spessori e della qualità sia del tessuto adiposo sottocutaneo che del tessuto muscolare attraverso la metodica ad ultrasuoni, particolari onde sonore che, penetrando nei tessuti in modo assolutamente indolore, vengono riflessi in maniera differente dai tessuti che incontrano lungo il loro percorso.
Con l’Adipometria si misurano quindi direttamente lo spessore del grasso sottocutaneo (in qualsiasi punto del corpo, vedi dopo) ed anche lo spessore del muscolo sottostante, che vengono espressi in millimetri. Non sono stime ricavate da formule, come per altre metodiche; vediamo il grasso, e vediamo il muscolo, lo misuriamo in millimetri, e ne controlliamo l’andamento nel tempo per capire tempestivamente se la strada è quella corretta o vanno fatte modifiche al percorso nutrizionale e/o di allenamento intrapreso.