Interferenti endocrini e salute dell’organismo: una correlazione negativa!

Interferenti endocrini e salute dell’organismo: una correlazione negativa!

Siamo circondati da agenti esterni che potrebbero interferire con le funzionalità del nostro organismo, ma spesso questi vengono trascurati, soffermandoci solo su ciò che riusciamo a vedere con i nostri occhi. Dove si trovano gli interferenti endocrini? Come evitarli? Leggete l’articolo, in cui troverete anche consigli pratici da seguire.

Interferenti endocrini: cosa sono?

Gli interferenti endocrini sono classificati dall’EFSA (European Food Safety Authority) in due categorie: le EAS, ovvero sostanze attive a livello endocrino in grado di interagire con la normale azione ormonale, e gli ED (Interferenti endocrini), che oltre ad interferire con l’azione ormonale, producono effetti avversi sulla salute dell’uomo.

Ma cosa sono questi interferenti endocrini? Sono sostanze, che citeremo nell’articolo, che interferiscono sia nella sintesi, che nella secrezione, nel trasporto, nell’eliminazione dei nostri ormoni, alterandone il funzionamento. Spesso, si trascurano poiché questi interferenti non sono visibili, almeno tutti, ad occhio nudo, per cui chi crede di stare al sicuro, in realtà è circondato da queste sostanze pericolose.

Crediamo di non essere “contaminati” poiché conduciamo un corretto stile di vita, invece, queste “tossine” si trovano ovunque: nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo, nei cibi che mangiamo, nei prodotti detergenti che utilizziamo e, infine, negli apparecchi tecnologici che utilizziamo giornalmente, come smartphone e pc.

Dove si trovano gli interferenti endocrini: l’aria

Le sostanze che possono interagire con la funzionalità dei nostri assi ormonali, come detto sopra, si trovano anche nell’acqua e nell’aria. Queste particelle non visibili condizionano la vita di ognuno di noi e ad accorgersene è soprattutto il soggetto meteoropatico. Infatti, il pulviscolo atmosferico dell’aria che respiriamo contiene tossine e metalli pesanti, che potremmo tentare di eliminare circondandoci di ioni negativi. Sembra un paradosso, ma a farci male sono proprio gli ioni positivi, che aumentano naturalmente nell’aria quando sta per arrivare un temporale ad esempio, oppure nei luoghi chiusi non areati e all’interno della città inquinata. Il segreto per non sentirsi male quando aumentano gli ioni positivi nell’ambiente, che potrebbero anche peggiorare le condizioni infiammatorie dell’organismo, è mantenere l’equilibrio tra ioni negativi e positivi, acquistando uno ionizzatore ed accendendolo quando necessario. Anche le lampade di sale rosa dell’Himalaya sembrano avere questa funzione, oltre a quella della cromoterapia.

Dove si trovano gli interferenti endocrini: l’acqua

Una volta risolto, o quasi, il problema dell’aria, passiamo a qualcosa che beviamo ogni giorno. C’è chi la beve dal rubinetto, chi invece preferisce acquistarla al supermercato; ma, se in plastica, il danno provocato è lo stesso. Infatti, l’acqua del rubinetto potrebbe contenere metalli pesanti come l’arsenico, il piombo, nitriti, pesticidi o sostanze di scarico, mentre quella in plastica pur non rilasciando metalli pesanti libera interferenti endocrini come il Bisfenolo A. La migliore soluzione sarebbe quella di applicare dei filtri ai rubinetti di casa, anche a quelli della doccia, e di consumare acqua oligominerale in vetro.

Un altro problema dell’acqua che si sceglie, però, pur essendo in vetro potrebbe essere la quantità di fluoro, bromo e cloro. Questi elementi, infatti, appartengono alla stessa categoria dello iodio, sono tutti alogeni, per cui hanno simili caratteristiche chimiche; perciò, elevate presenze di questi nell’acqua potrebbero sostituirsi allo iodio ed alterare la funzione di sintesi degli ormoni tiroidei, che ha assoluta necessità di iodio. Nel caso in cui la concentrazione di questi elementi fosse troppa nell’acqua, si consiglia di assumere iodio dal sale, dalle alghe e di mangiare tanto pesce, ricco di iodio.

Dove si trovano gli interferenti endocrini: il cibo

A proposito di cibo, siamo sicuri che pur scegliendo i cibi biologici il rischio di interferenti endocrini sia basso? Non ne sarei così convinto. Perché se è vero che non vi sono pesticidi ed altri composti di sintesi all’interno, la quantità di sostanze estranee presenti nel terreno, nell’acqua e nei mangimi che si danno agli animali non si può controllare completamente. Quindi, il rischio di assumere interferenti endocrini lo corriamo ogni giorno anche a tavola.

Ad esempio, lo corriamo non solo con frutta e verdura, ma anche quando mangiamo cereali derivati da grani che provengono dall’estero. In questi, il rischio di contenere glifosato, è veramente alto.

Dove si trovano gli interferenti endocrini: la tecnologia

Purtroppo, siamo costantemente circondati da onde elettromagnetiche, tali per cui pur spegnendo il nostro router wi-fi prima di andare a letto, subiremo quelle del nostro vicino che lo lascerà acceso a pochi metri di distanza. Non bisogna però pensare che evitando solo noi queste radiazioni non risolviamo nulla, perché saranno sempre minori, inoltre, il vicino potrà prendere esempio da voi.

Ma come cercare di limitare queste onde elettromagnetiche? Iniziamo a spegnere il cellulare ogni sera, prima di andare a letto, mettendolo lontano da noi; se lavoriamo ogni giorno con il notebook, evitiamo di lavorare con la tastiera del pc, ma utilizziamone una esterna. Non tenete lo smartphone sempre vicino a voi se non serve, qualora qualcuno non dovesse ricevere vostre risposte, attenderà per un po’, poi lo richiamerete, evitate quindi di metterlo in tasca se siamo in giro, teniamolo in borsa. Infine, evitiamo il surriscaldamento dell’apparecchio, utilizzando degli auricolari Bluetooth o con fili.

Conclusioni

Sono pochi consigli quelli dati all’interno dell’articolo, ma spero li seguirete per evitare che il vostro stile di vita, pur corretto a tavola, venga alterato dalla presenza di queste “tossine”. Ricordate sempre di pulire bene il cibo (frutta e verdura) con bicarbonato prima di utilizzarla, lasciandola in ammollo, di non conservare i cibi in zone molto umide per evitare che siano contaminati da funghi o micotossine, che spesso causano seri problemi alla salute dell’uomo. Ricordate che siamo minacciati ovunque, bastano solo piccole accortezze quotidiane per salvarci.

Dott. Francesco Garritano

 

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