Lo sapevate che i problemi a carico della tiroide sono strettamente connessi a livelli alterati di prolattina?
Scopriamolo insieme.
Per comprenderne la correlazione dobbiamo partire dall’ipofisi, una ghiandola endocrina che produce ormoni che vanno a regolare diversi equilibri omeostatici del nostro organismo; essa produce, appunto, il TSH che agisce sulla tiroide, sull’apparato riproduttore grazie a FSH e LH, a livello del surrene tramite l’ACTH, del sistema immunitario e regola anche la produzione di prolattina.
Che cos’è la prolattina?
La prolattina è un ormone che regola l’allattamento, ma non solo, collabora strettamente con FSH e LH nel regolare il ciclo mestruale, la fertilità, l’ovulazione.
Quando i livelli di prolattina sono alti si parla di iperprolattinemia.
Cosa fa alzare la prolattina?
Tra le varie cause che provocano innalzamento dei valori di prolattina ritroviamo alcuni farmaci (come antidepressivi e tranquillanti, ma anche altri farmaci per il mal di testa o per i disturbi gastrici potrebbero avere questo effetto collaterale).
Un’altra causa comune è l’ipotiroidismo. Quando la ghiandola tiroide non funziona bene entra in azione un meccanismo di controllo chiamato feed-back in cui la tiroide comunica all’ipotalamo di produrre maggiore TRH che, a sua volta, induce l’ipofisi a produrre più TSH che, come abbiamo visto, influenza la produzione di diversi ormoni, tra cui la prolattina, quindi se il TSH aumenta, aumenta anche la prolattina.
La relazione tra ipotiroidismo manifesto e subclinico è stato associato, in uno studio, rispettivamente al 10% e all’8% dei pazienti e, in particolare, gli estrogeni, ormoni sessuali femminili, hanno mostrato di predisporre maggiormente le donne all’innalzamento dei livelli di prolattina causati da TRH-TSH.
La prolattina può essere anche alzata dallo stress
La prolattina può subire alterazioni momentanee, inoltre la sua produzione segue un ciclo circadiano, cioè è massima durante il sonno e nelle prime fasi del risveglio e minima durante l’arco della giornata.
In caso di situazione ad elevato stress psico-fisico, come anche il digiuno o le condizioni di superallenamento, vanno ad innalzare la prolattina per andare a ridurre alcune funzioni che sono considerate non necessarie dal nostro organismo che, in un momento di stress, pensa a preservare le funzioni vitali come il cuore, i reni, il cervello… Quindi aumentando i livelli di prolattina, riduce la produzione di testosterone e gonadotropine (FSH e LH) influenzando il ciclo mestruale, la fertilità, la libido. Anche le diete eccessivamente restrittive, quindi, inducono modificazioni della produzione di ormoni e, quindi, problemi della fertilità.
Il disturbo del ciclo sonno-veglia può anche causare innalzamento dei livelli di prolattina per minore produzione di melatonina, la quale viene disturbata dalle luci, quindi non bisognerebbe andare a dormire guardando televisori o cellulari.
Valori
Per valutare i valori di prolattina bisogna considerare i range dei laboratori di analisi, in generale nella donna, la prolattina dovrebbe essere compresa tra 2-29 ng/ml, mentre nella donna incinta o che ha appena partorito possono innalzarsi fino a 200. Nell’uomo, in media, i valori sono intorno a 2-18 ng/ml.
Quali sono i rimedi per l’iperprolattinemia che ci offre la natura?
Quando l’iperprolattinemia è associata a disturbi tiroidei, il protocollo della quale ho parlato nel mio libro “La Dieta Anti-infiammatoria” e che normalmente faccio seguire ai miei pazienti affetti da disturbi tiroidei, è molto utile per indurre un abbassamento dei livelli di prolattina agendo a monte, quindi facendo funzionare meglio la ghiandola tiroide.
Per ridurre lo stress eccessivo sarà sicuramente utile fare sport costante nelle giuste misure, cioè né una vita sedentaria, né il superallenamento.
Mai saltare i pasti e darne la giusta importanza seguendo la crononutrizione, come dico sempre ai miei pazienti “colazione da re, pranzo da principe e cena da povero.
Gli alimenti da eliminare sono sicuramente zuccheri e cibi raffinati, preferendo l’integrale utile nel mantenere una calma insulinica e ristabilire l’asse ipotalamo-ipofisi e, di conseguenza, la produzione degli ormoni.
Importante è anche l’integrazione di magnesio, calcio, zinco, vitamina D, vitamina B6, inositolio, olio di Perilla.
Anche l’Agnocasto, una pianta ricca di oli essenziali e flavonoidi agisce aiutando ad abbassare i livelli di prolattina.
Dott. Francesco Garritano
- Bahar, O. Akha, Z. Kashi, Z. Vesgari, Hyperprolactinemia in association with subclinical hypothyroidism, Caspian J Intern Med, 2011
Nota importante per il lettore: le presenti informazioni nel campo della nutrizione non devono essere intese come sostitutive di eventuali terapie mediche farmacologiche da concordare ed assumere sotto lo stretto controllo del medico specialista.
Ti potrebbero interessare anche questi articoli:
Iscriviti e rimani aggiornato
Il Dott. Francesco Garritano riceve a Milano, Cinisello Balsamo, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Taranto, Cosenza, Catanzaro, Tropea, Taurianova, Catania
Prenota la Tua Visita Nutrizionale Subito!