TROMBOSI e infiammazione: come intervenire?

TROMBOSI e infiammazione: come intervenire?

TROMBOSI e infiammazione: come intervenire?

La trombosi è la complicazione più temuta delle malattie cardiovascolari e una delle principali cause di morte in tutto il mondo, il che la rende una sfida importante per l’assistenza sanitaria.

Interessante interrogarsi sul potenziale legame tra trombosi e infiammazione.

 

Trombosi e infiammazione sono processi fisiologici separati, ma negli ultimi dieci anni è stata riconosciuta un’intensa interdipendenza tra questi meccanismi. Fisiologicamente, l’attivazione del sistema di coagulazione dipendente dall’infiammazione fa parte della risposta dell’ospite ai patogeni, mirata a limitare la loro diffusione sistemica nel flusso sanguigno. Questa risposta è ottenuta attraverso un’interazione tra cellule immunitarie innate e piastrine, innescando l’attivazione del sistema di coagulazione in un processo denominato ”immunotrombosi”. Questo processo ha ricevuto notevole attenzione durante la pandemia di malattia da coronavirus 2019 (COVID-19). I pazienti con COVID-19 grave che progredisce verso l’insufficienza respiratoria sono caratterizzati da un rischio estremamente elevato di trombosi e questi processi sono collegati da un’eccessiva immunotrombosi polmonare. L’attivazione eccessiva dell’immunotrombosi contribuisce non solo all’insufficienza polmonare, ma determina anche una ”trombo-infiammazione”. Tuttavia, la tromboinfiammazione, ovvero l’attivazione aberrante ed eccessiva dell’immunotrombosi, non solo contribuisce alle complicazioni trombotiche delle malattie infettive acute, ma è anche un fattore scatenante cruciale delle malattie cardiovascolari non infettive.

 

Il fattore scatenante in questo contesto può essere L’INFIAMMAZIONE CRONICA (come nell’aterosclerosi), la rottura o l’erosione della placca aterosclerotica (come nell’infarto miocardico acuto (IM) e nell’ictus) o il flusso sanguigno stagnante (come nel tromboembolismo venoso).

Pertanto, prendere di mira l’infiammazione per prevenire gli eventi cardiovascolari è un concetto emergente e interessante.

 

Conclusioni

Tuttavia, l’accumulo di prove supporta la rilevanza di questo processo nelle malattie cardiovascolari negli esseri umani. Curiosamente, l’immunotrombosi disregolata è coinvolta nell’intero spettro della patologia cardiovascolare. Di conseguenza, l’infiammazione è ora vista come un promettente bersaglio terapeutico oltre a ottimizzare i fattori di rischio e colpire le piastrine e il sistema di coagulazione.

L’identificazione dei potenziali bersagli terapeutici dell’immunotrombosi promette molto bene di colmare le lacune terapeutiche nella medicina cardiovascolare con approcci antinfiammatori.

In ogni caso avere uno stile di vita in ottica anti-infiammatoria – con un approccio nutrizionale-nutraceutico personalizzato – potrebbe essere un ottimo supporto anche in questo caso.

 

Dott. Francesco Garritano

 

Riferimenti bibliografici:

Stark, Massberg. Interplay between inflammation and thrombosis in cardiovascular pathology. Nat Rev Cardiol. 2021 Sep. Epub 2021 May 6.

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