Vivere in luoghi rurali o nella caotica vita di città: due stili di vita a confronto

Vivere in luoghi rurali o nella caotica vita di città: due stili di vita a confronto

Lo sapevate che può variare il microbiota in base al luogo in cui viviamo? A dimostrarlo è uno studio effettuato da diversi ricercatori, anche italiani, tra abitanti di una popolazione che vivono in luoghi di campagna (comunità dei Bassa) e quelli che invece vivono nelle città più importanti e sviluppate.

Per dimostrare questa differenza sono stati messi a confronto campioni fecali delle due comunità, sottolineando come sia lo stile di vita che l’alimentazione potessero variare la flora batterica intestinale.

La dieta scelta dai Bassa si basava su alimenti naturali, raccolti direttamente dal terreno, come tuberi, grano, frutta e verdura, pesce (se pescato) e raramente carne, l’acqua non era potabile e fin dai primi mesi di vita il bambino non veniva allattato soltanto dalla mamma, ma gli venivano date poppate liquide a base di cereali fermentati. Ovviamente in questa comunità non esistevano né farmaci né antibiotici, ma solo erbe medicinali. Il gruppo di persone che vivevano in città, invece, aveva la possibilità di scegliere fra differenti tipi di alimenti, anche raffinati, poteva usufruire di acqua potabile, il neonato veniva alimentato come nei paesi occidentali (vasettini, ecc.) e disponevano di farmaci e antibiotici.

I risultati hanno dimostrato una forte differenza fra il microbiota dei Bassa e quelli degli abitanti della città, anche in termini di ceppo batterico; i Firmicutes ed i Bacteroidetes sono stati i ceppi prevalenti in entrambi i gruppi, anche se i Bassa hanno mostrato maggiore presenza di Spirochaetes e Fusobacteria e riduzione di Actinobacteria ed anche di Bacteroides e Bifidobacterium, che caratterizzano la componente batterica dell’uomo occidentale.

Inoltre, nei Bassa adulti si è verificato un aumento di SCFA (acidi grassi a corta catena), con un aumento significativo di propionato e riduzione di acetato, mentre nei bambini una maggiore abbondanza di valerato e acetato.

Inoltre, analizzando altri studi condotti in merito a queste differenze, la popolazione dei Bassa si è differenziata fortemente da quella urbana, mentre quest’ultima è stato visto come fosse molto vicina a quella della comunità italiana.

Lo studio ci dimostra, quindi, come due comunità che vivono a poca distanza tra loro ma con abitudini alimentari diverse possano manifestare differenze di composizione nel microbiota già a partire dai primi mesi di vita; inoltre, che l’urbanizzazione e l’industria alimentare sono stati la causa del cambiamento batterico, provocando una deplezione di batteri utili nella digestione delle fibre e minore produzione di SCFA, indispensabili per il nutrimento del nostro intestino.

Infine, proprio come ho ben descritto nel mio ultimo libro “SOS – sistema immunitario”, ci fa capire come un tempo si mangiava meglio e come il cambiamento a livello del microbiota abbia causato lo sviluppo di patologie tipiche della società odierna, assenti un tempo quando si viveva immersi nella natura.

Come affermo quotidianamente, lo stile di viga, l’epigenetica e tutto ciò che circonda le nostre abitudini giornaliere condizionano significativamente il microbiota, il nostro modo di vivere, l’RNA e il trascritto che ne deriva: l’epigenetica, a braccetto con la genetica, determinano ciò che siamo.

Dott. Francesco Garritano

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29874590

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