Quando la tiroide aumenta di volume si manifesta una condizione definita gozzo. Ne esistono diversi tipi, causati da fenomeni diversi, nell’articolo cercherò di fare un quadro di insieme. Buona lettura!
Sintomi e segni del gozzo tiroideo
La definizione di gozzo è quella di un rigonfiamento della ghiandola dovuto a diverse cause: ipofunzionalità o iperfunzionalità della ghiandola, presenza di noduli, carenze di iodio oppure alterazioni ormonali, che tratterò nel prossimo paragrafo.
Ma come accorgersi se si soffre di gozzo? I due sintomi più diffusi sono la dispnea, quindi la difficoltà a respirare, e la disfagia, ovvero la sensazione di compressione quando si deglutisce; a questi sintomi si associano spesso, e di conseguenza, il mal di testa e la disfonia, quindi, l’incapacità di emettere suoni ben comprensibili.
Per avere la conferma che si tratta di gozzo, l’endocrinologo è in grado di diagnosticare la patologia tramite diverse metodiche. La più semplice è la palpazione della zona del collo, che permette di toccare la rigidità o la presenza di noduli sulla tiroide; ma, per rendere la diagnosi meno soggettiva, ci si può sottoporre ad un’ecografia tiroidea o scintigrafia per valutare la conformazione e la vascolarizzazione della ghiandola.
Diversi tipi di gozzo tiroideo
Come detto sopra, le cause del gozzo possono essere di diversa entità. Innanzitutto, si può presentare sia in caso di normo funzionalità della ghiandola, che di ipo- o iper- funzionalità.
Uno degli episodi causa di gozzo, considerabile normale, è la gravidanza. Durante questo particolare momento della donna, infatti, si ha un’alterazione ormonale e la produzione della gonadotropina corionica umana o HCG, che può promuovere un leggero ingrandimento della ghiandola, ovviamente si tratta di una condizione transitoria da non considerare causa di patologia.
In realtà, la tiroide aumenta di volume quando viene continuamente stimolata dal TSH ipofisario per la produzione di ormoni tiroidei, poiché questi non vengono prodotti. Un tempo una delle cause più frequenti di questo tipo di gozzo era la deficienza di iodio nella dieta, causando il cosiddetto gozzo endemico, poiché si estendeva ad intere popolazioni. Oggigiorno poche persone soffrono ancora di questo problema, poiché sono in atto iniziative per la profilassi del gozzo endemico, come la somministrazione di sale iodato nella dieta.
La tiroide, però, può essere incapace di produrre adeguate quantità di ormoni per cause diverse dal deficit di iodio; infatti, l’aumento di volume si può verificare come compensazione in caso di ipotiroidismo, sia di tipo conclamato, sia di tipo autoimmune, come nella tiroidite di Hashimoto.
Infine, il gozzo può presentarsi, inoltre, in caso di ipertiroidismo da morbo di Basedow, ma anche come aumento di volume della ghiandola accompagnato alla presenza di noduli, generati dalla stimolazione tiroidea e dall’accelerata proliferazione di cellule che formano degli aggregati definiti noduli. Per questo motivo il gozzo si può definire uni-nodulare (un nodulo) o multi-nodulare (2 o più noduli).
Consigli utili
Per evitare che si sviluppi questo fenomeno ognuno di noi dovrebbe controllare almeno ogni anno le condizioni della tiroide, sottoponendosi all’ecografia e facendo alcune analisi del sangue. Inoltre, bisognerebbe evitare sostanze gozzigene come la soia o le crucifere, che chelano lo iodio, rubandolo dal pool utile per la sintesi degli ormoni tiroidei.
Oltre a ciò l’alimentazione di segnale, che consiglio ormai di tempo, è uno dei metodi più efficaci per stimolare naturalmente la tiroide, limitando l’uso dei farmaci quando è possibile. Cosa aspettate a conoscerla se anche voi soffrite di tiroide?
Dott. Francesco Garritano