Quando la Candida non va più via… sarà colpa della nostra alimentazione?

Quando la Candida non va più via… sarà colpa della nostra alimentazione?

Candida albicans, responsabile dell’infezione definita Candidosi, è spesso trascurata in termini di trattamento, perciò quando ci si rende conto che ne siamo infetti ci si affida soltanto ai farmaci, senza considerare che ciò che mangiamo potrebbe peggiorarne le condizioni. Quali cibi scegliere, quindi, in caso di candidosi?

Candida albicans, conosciamola meglio

Candida albicans è un fungo saprofita appartenente alla famiglia dei Saccaromiceti, ciò significa che si nutre di materia organica morta. Non si tratta di un microrganismo esterno al nostro corpo, poiché convive con noi senza causare danni fin quando sono mantenute le condizioni adeguate; questa risiede, infatti, nel cavo orale e nel tratto gastroenterico e si nutre di zuccheri, lieviti e amidi proliferando in ambienti acidi, quindi con pH inferiore a 4, inoltre, sostiene la digestione degli zuccheri fermentandoli.

Normalmente Candida albicans fa parte della flora batterica intestinale, ma quando vengono a mancare le condizioni, questa inizia a proliferare e ad intaccare altre parti del corpo con le sue colonie, manifestando così l’infezione.

Quali sono le condizioni che causano la proliferazione di Candida albicans?

Spesso queste infezioni si manifestano dopo che la persona subisce uno shock molto forte o in seguito ad un periodo di forte stress; ciò succede perché in queste condizioni si verifica un abbassamento del sistema immunitario, che permette a patogeni e non di attaccare l’organismo. Altre cause di Candidosi sono l’assunzione di antibiotici o di cortisone, l’abuso di fumo ed alcool, l’uso di pillole contraccettive, l’abuso di zuccheri, una dieta priva di frutta e verdura, deficit nutrizionali, tutte coinvolte nell’abbassamento delle difese immunitarie.

Inoltre, pur potendo essere causata da deficit nutrizionali, li peggiora, poiché vive nell’intestino interferendo con la normale digestione, limitando l’assorbimento di nutrienti essenziali, ed alterando la flora batterica intestinale.

Ma lo sapevate che il sistema linfatico è coinvolto anche nello sviluppo per la Candida? Ovvero, sappiamo bene che il sistema linfatico, quando non fluisce bene ed è poco efficiente, non pulisce bene le tossine e le sostanze di scarto, del metabolismo, dal plasma e dagli organi emuntori. Un sistema linfatico poco efficiente è coinvolto maggiormente in una risposta meno efficiente da parte del sistema immunitario, quindi anche nello sviluppo della candidosi.

Sintomi della Candida albicans

L’infezione da candida può presentarsi con arrossamenti, macchie bianche nella zona vaginale, bruciore e prurito vaginale, perdite vaginali, placche biancastre sul dorso della lingua e sul palato (mughetto), acne ed eczemi, gonfiore addominale, mal di testa frequenti, infezioni fungine fra le dita dei piedi. Quando si riconoscono questi sintomi, dovrebbe accendersi un campanellino d’allarme e farsi consigliare dal medico se sottoporsi ad un tampone vaginale o all’esame delle feci ricercando parassiti e miceti. Se diagnosticata, sarebbe buona cosa prendere provvedimenti nell’immediato.

Rimedi per la candidosi

Trascurare la candida non è consigliabile, poiché questa infezione potrebbe espandersi in tutto l’organismo, provocando patologie più gravi. Come ho detto sopra, non bisogna soltanto affidarsi a pratiche farmacologiche, poiché anche quello che portiamo in tavola potrebbe peggiorare le condizioni dell’infezione. Infatti, fra le cause ho citato gli zuccheri ma aggiungerei anche le farine raffinate e i junk foods, perché la Candida si nutre proprio di queste cose. Il consiglio del nutrizionista è quello di mangiare solo cibi integrali, eliminando gli zuccheri semplici e le farine raffinate, di aumentare l’apporto di frutta e verdura sia per sopperire le carenze nutrizionali, sia per rendere meno acido l’ambiente di proliferazione del fungo. Inoltre, poiché a causare un’alterazione del sistema immunitario possono essere anche le infiammazioni, è consigliato sottoporsi al test epigenetico per evidenziare infiammazioni da cibo, che potrebbero rallentare lo stato di guarigione dall’infezione.

Attuati questi consigli a tavola, si potrebbe agire anche a livello locale con alcuni oli essenziali che riparano e rinfrescano la mucosa vaginale, quali l’olio di iperico, di lavanda e di melaleuca.

 

Dott. Francesco Garritano

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