Come affrontare la ritenzione idrica?

Come affrontare la ritenzione idrica?

I liquidi in eccesso costituiscono un problema che interessa numerose persone, e le cause possono essere innumerevoli, soprattutto da ritrovarsi nello stile di vita: molte volte, alcune accortezze particolari aiutano molto e sono in grado di trattare il problema.

Come si presenta la ritenzione di liquidi

Le gambe gonfie e il senso di pesantezza sono senza dubbio i sintomi più frequenti di ritenzione idrica; come detto prima, sono dovuti a edemi normalmente non dolorosi, spesso morbidi al tatto, che possono causare la formazione di vere e proprie “fossette”, soprattutto se la persona acquista peso o se è soggetta a importanti oscillazioni. Alcune volte, quello che si riscontra sui pazienti sono anche cambi nell’aspetto della pelle, che cambia leggermente colorazione e diventa più lucida. In alcuni casi più importanti, si ha  invece compromissione della capacità di movimento (in particolare se a essere colpite sono le caviglie) oppure, se viene interessata la zona addominale, la ritenzione idrica può comportare disturbi gastrointestinali o perdita di appetito, senso di spossatezza, talvolta stipsi e anche cefalea.

Trattamento e correzione dell’accumulo di liquidi

Per trattare la ritenzione idrica, è necessario individuare innanzitutto le cause che possono aver scatenato tale problema: ad esempio, stress da ipercortisolemia prolungata, food sensitivities, infiammazione di basso grado, cattiva tolleranza all’istamina, ecc. Una volta individuate le cause, prima di agire modulando lo stile di vita, è giusto che vi ricordi che è di primaria importanza stoppare le abitudini scorrette quali fumo eccessivo, cattivo sonno, masticazione veloce, eccessivo consumo di alcolici, rimanere a lungo in piedi o seduti senza muoversi, usare vestiti troppo stretti agli arti inferiori o superiori.

Innanzitutto, risulta di utile importanza posizionare il cuscino sotto il materasso in modo da sollevarlo dalla parte dei piedi, in modo tale da permettere il corretto drenaggio dei liquidi durante le ore di riposo notturne. Il rimedio migliore per correggere la ritenzione idrica è l’attività fisica: deve essere praticata costantemente e con un ritmo ben preciso, senza stressare l’organismo e senza fare pause eccessive di giorni senza praticare il movimento. Stressare troppo il corpo con l’esercizio fisico intenso è invece controindicato, quindi, fare tutto ma con moderazione.

Per quanto riguarda l’alimentazione, innanzitutto partiamo dall’idratazione: immettere liquidi buoni, permette di eliminare  i liquidi di troppo; pertanto risulta essenziale e necessario bere almeno (con questo caldo anche più) 2 L al giorno di acqua oligominerale a basso residuo fisso e a basso tenore di sodio, e bisogna distribuire l’acqua per tutto l’arco della giornata, senza fare carichi inutili tutti in una volta oppure bere solo ai pasti o quando si ha sete.
Essenziale è moderare la quantità di sale utilizzata ed anche esaltatori di sapidità: il sodio, in particolare, non può entrare tutto nella cellula, perciò quando è presente in quantità eccessive, rimane fuori dalla cellula ma, per un preciso meccanismo di equilibrio volemico e di osmosi, richiama acqua affinché venga bilanciata la salinità nei distretti in cui è presente; ecco perché si ha ritenzione idrica da over-utilizzo di sale in cucina.

E’ di fondamentale importanza variare la propria alimentazione utilizzando, come fonti glucidiche, carboidrati naturalmente integrali al 100 %, legumi non amido-resistenti (lenticchie, ceci, piselli, fave), tuberi (batata meglio che patata), riso integrale, come fonti proteiche carne bianca meglio che rossa, pesce, uova, occasionalmente latticini ben stagionati evitando quelli freschi, a pasta molla e i primi sale. Utilizzare verdura fresca a km 0 cercando di preferire broccoletti, zucchine, cetrioli, radicchio, finocchio, zucca, cime di rapa, fiori di zucca, melanzane, carote crude, peperoni ben arrostiti (protocolli alimentari permettendo) cercando di evitare pomodori, verdura bollita, lattuga, e verdure a foglia larga.
come piante coadiuvanti, si possono citare fucus, pilosella, centella asiatica, mirtillo, tisane, pungitopo, ippocastano, carciofo, spirea, equiseto, ortosiphon, verga d’oro, tarassaco in radice, liquirizia, menta piperita, curcuma, erica, ibisco, sambuco, uva, ribes nero, prestando attenzione ad eventuali sostanze che potreste trovare eliminate nei vostri protocollo alimentari.

Dott. Francesco Garritano

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