Il microbiota intestinale è un tuo alleato persino per l’ANSIA: scopri perché

Il microbiota intestinale è un tuo alleato persino per l’ANSIA: scopri perché

Il microbiota intestinale è un tuo alleato persino per l’ANSIA: scopri perché

I disturbi d’ansia sono tra i problemi di salute mentale più comuni, il 28% degli italiani ha un disturbo o problemi di ansia.

Il microbiota intestinale svolge un ruolo chiave nella salute mentale, con prove crescenti che collegano la sua composizione ad ansia.

Negli ultimi anni, si è registrato un rapido aumento delle pubblicazioni scientifiche riguardanti il ​​ruolo del microbiota intestinale nel plasmare la salute umana e la relazione tra disbiosi intestinale e varie malattie.

 

È noto da tempo che il ruolo del microbiota intestinale non si limita alla digestione e all’assorbimento dei nutrienti. Il microbiota è composto principalmente da batteri, ma include anche virus, funghi e archea, che interagiscono tra loro e con l’organismo ospite.

…Nuove ricerche suggeriscono che questi microrganismi possono anche svolgere un ruolo nella salute mentale, compresi i disturbi d’ANSIA. Alcuni virus e funghi possono influenzare le risposte immunitarie e l’infiammazione cronica di basso grado, che sono collegate ai sintomi dell’ansia, mentre gli archea possono avere un impatto sul metabolismo dei neurotrasmettitori e sulla segnalazione intestino-cervello, influenzando potenzialmente la regolazione dell’umore.

Il microbiota intestinale è influenzato da diversi fattori, tra cui genetica, dieta, età e posizione geografica, tutti fattori che possono influenzare il suo ruolo nei disturbi d’ansia. I fattori genetici modellano la diversità e la stabilità del microbiota, con un impatto potenziale sulla produzione di neurotrasmettitori e sulla funzione immunitaria, entrambi collegati all’ansia. La dieta è un altro fattore determinante: cibi ricchi di fibre e fermentati supportano i batteri benefici, mentre i prodotti alimentari altamente elaborati possono portare a squilibri. Anche la composizione del microbiota intestinale cambia con l’età, con un declino dei ceppi benefici che aumenta potenzialmente la vulnerabilità all’ansia. Inoltre, le differenze regionali nella dieta, nelle condizioni igieniche e nell’esposizione microbica ambientale contribuiscono a variazioni nei batteri intestinali, che possono svolgere un ruolo nella salute mentale. Riconoscere queste influenze potrebbe aiutare a sviluppare strategie personalizzate per gestire l’ansia attraverso interventi mirati al microbiota intestinale.

I batteri al suo interno svolgono numerose funzioni e la loro corretta struttura quantitativa e qualitativa (denominata eubiosi) supporta l’omeostasi dell’intero organismo, influenzando l’immunità, il metabolismo e la sintesi di vari composti chimici, come la serotonina e altri precursori dei neurotrasmettitori come la dopamina, il GABA (acido gamma-amminobutirrico) e l’acetilcolina. Poiché alcuni batteri intestinali sono patogeni, le specie benefiche dovrebbero predominare per supportare la salute intestinale. È stata inoltre osservata una correlazione positiva tra disturbi quantitativi e qualitativi nel microbiota intestinale e l’insorgenza di disturbi d’ansia nei pazienti e recenti rapporti confermano questa informazione.

Esistono molte teorie che spiegano l’influenza del microbiota intestinale sui processi neurofisiologici. Tra le altre cose, si dovrebbe prestare attenzione alle funzioni immunitarie e metaboliche del microbiota. È responsabile della fornitura di vitamine e nutrienti essenziali e può riconoscere le molecole di lipopolisaccaride (LPS) presenti nei patogeni attraverso i recettori Toll-like (TLR), innescando una risposta infiammatoria attraverso mediatori e citochine. Le interruzioni in questi processi possono portare a cambiamenti nel funzionamento dell’asse intestino-cervello, portando infine a disturbi mentali come l’ansia. Il microbiota intestinale influenza anche l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) modulando la secrezione di neurotrasmettitori, che porta anche a cambiamenti nella funzione cerebrale.

 

 La revisione presa in considerazione evidenza l’importante ruolo del microbiota intestinale nella patogenesi e nella progressione dei disturbi d’ansia. I risultati degli studi suggeriscono che la disbiosi intestinale è spesso osservata nei pazienti con varie forme di disturbi d’ansia. Cambiamenti significativi nella composizione del microbiota intestinale sono fortemente associati ai sintomi d’ansia. Gli studi indicano che gli individui con disturbi d’ansia mostrano una ridotta abbondanza di batteri benefici come LactobacillusBifidobacterium , Faecalibacterium prausnitzii e Blautia, che svolgono un ruolo chiave nella produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), nella modulazione dei neurotrasmettitori e nelle risposte antinfiammatorie. Al contrario, una crescita eccessiva di batteri patogeni o pro-infiammatori, tra cui Escherichia-Shigella , Fusobacterium e Ruminococcus gnavus , è stata collegata a una maggiore permeabilità intestinale e a un’infiammazione sistemica accentuata, entrambi fattori che contribuiscono alla gravità dei sintomi d’ansia.

In sintesi, il microbiota intestinale svolge un ruolo cruciale nella salute mentale e rappresenta un obiettivo importante nella terapia dei disturbi d’ansia. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio i meccanismi attraverso cui il microbiota intestinale influenza la funzione cerebrale e per sviluppare efficaci interventi basati sulla modulazione del microbiota intestinale.

L’asse intestino-cervello non è da trascurare. Dunque in presenza di ansia non è da trascurare anche l’approccio nutrizionale-nutraceutico per riequilibrare l’ecosistema intestinale e trarne dei benefici anche a livello mentale. Rivolgersi in ogni caso a professionisti e non ricorrere al fai da te.

 

Dott. Francesco Garritano

 

Fonte bibliografica:

Kamil Nikel et al. The Impact of Gut Microbiota on the Development of Anxiety Symptoms—A Narrative Review, Nutrients 7 March 2025

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