Selenio, zinco e myo-inositolo: oggi voglio parlarvi in merito a questi tre importantissimi elementi per la salute delle unghie, del sistema immunitario, della tiroide e non solo. La micronutrizione spesso viene sottovalutata, quando invece svolge un ruolo essenziale nel nostro organismo. Buona lettura!
Salute delle unghie e problematiche alla base
In condizioni fisiologiche, le unghie appaiono sane, forti e brillanti, sono leggermente elastiche e rosate. Se invece le unghie cominciano a presentare discromie, fragilità o microfratture, è possibile che sia in atto un’alterazione delle funzionalità metaboliche dell’organismo.
Com’è noto, infatti, le unghie sono espressione dello stato di salute della persona: nel momento in cui esso viene compromesso, le unghie inviano i primi segnali d’allarme.
I disturbi che possono colpire le unghie sono moltissimi e di svariata natura. L’origine può, infatti, essere ricondotta a:
- Carenze alimentari;
- Infezioni di lieviti, funghi o muffe;
- Patologie metaboliche di varia entità;
- Patologie sistemiche;
- Patologie autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto;
- Malattie delle pelle.
Inoltre, anche le cattive abitudini di vita possono incidere sulla salute delle unghie.
Poiché in molti casi le alterazioni strutturali e cromatiche delle unghie costituiscono il primo segno di eventuali condizioni patologiche di base, risulta fondamentale non sottovalutare i cambiamenti che si verificano in questi annessi cutanei.
Già in numerosi articoli e nel mio libro “La dieta anti-infiammatoria” ho parlato in merito alla cattiva salute delle unghie e alla connessione esistente col sistema immunitario debilitato. Oltre che a fattori micotici e infettivi, le unghie rispecchiano una cattiva salute alimentare e basse difese del nostro organismo. In particolare, un cattivo funzionamento della tiroide, degli assi ormonali, determinerà uno sfaldamento significativo della lunula e del corpo delle unghie ed è proprio andando a correggere la nutrizione e a trattare le patologie autoimmuni o della tiroide che sono alla base che si otterranno risultati soddisfacenti in termini di miglioramento.
Oggi voglio parlarvi di alcuni minerali che sono essenziali per il corretto funzionamento di determinate funzioni enzimatiche, metaboliche, e il cui utilizzo risulta particolarmente importante per il trattamento di particolari problematiche relative alla salute delle unghie, in azione sinergica con pratiche che comprendono lo stile di vita, il movimento ed il trattamento dietetico .
Il selenio
Il selenio è importante per l’attivazione dell’enzima di conversione (deiodasi) di T4 in T3 a livello tissutale. E’ indicato assumerne 200 microgrammi/die. Esso ha un effetto antiossidante e protettivo sulla cellula, è in grado di antagonizzare il danno cellulare in corso di tiroidite di Hashimoto e di correggere eventuali danni che la ghiandola può ricevere. In soggetti con tiroidite autoimmune, infatti, esso è in grado di ridurre i livelli di TSH e anche quelli degli anticorpi anti TPO. Il selenio porta ad una miglior funzione della L-tiroxina (la conversione in rT3 dipende dal selenio). Un’alimentazione depauperata di selenio aumenta il rischio di insorgenza di tiroidite autoimmune.
Come trattamento è presente il selenio anorganico: viene incorporato velocemnte negli enzimi selenio-dipendenti, viene eliminato da reni e polmoni e non si deposita in tessuti (NaSel). Le formulazioni organiche, specie legate ad aminoacidi come selenio-metionina, seleniocisteina, sono presenti in commercio a dosaggi di 50-100 microg come integratori e rappresentano la forma con maggiore biodisponibilità. Nella maggior parte degli integratori il selenio si presenta in un bilanciato compromesso tra forma anorganica e forma organica per aumentare al massimo l’efficacia.
Il selenio agisce anche bene in associazione col glutatione liposomiale. Il glutatione è il principale antiossidante nell’organismo . Esso è composto da una molecola di acido glutammico, L-Cisteina e Glicina.
Essenziale per la corretta funzione immunitaria, la diminuzione dell’infiammazione e la corretta disintossicazione del fegato, la corretta conversione di T4 in Ft3, opera in continuazione per produrre i nostri ormoni tiroidei. Quando la tireoglobulina combina una molecola di iodio con la tirosina, si vengono a generare specie reattive dell’ossigeno (ROS) (stress ossidativo), ed è proprio qui che il glutatione interviene per detossificare l’ambiente. Il glutatione liposomiale è la forma sintetica di questo antiossidante assumibile per via orale e più biodisponibile. Permette quindi di ridurre gli anticorpi antitiroidei, ottimizzare la conversione di T4 in Ft3 e diminuire la stanchezza, la perdita di capelli e gli squilibri ponderali.
Bisogna non assumere il selenio con la vitamina C: ne riduce l’assorbimento; mentre la vitamina E ha azione sinergica con esso.
Il sovradosaggio di selenio può essere causa di selenosi, una condizione caratterizzata dalla presenza di numerosi problemi (caduta di capelli, sbiancamento delle unghie con presenza di macchie, stanchezza, irritabilità, apatia, ritardo nella cicatrizzazione, odore di aglio nell’alito e nel corpo, turbe gastroenteriche, mielite, ecc.). Intossicazioni gravi di selenio (per esempio provocate da scarichi di attività industriali) possono provocare patologie epatiche e cardiomiopatie.
Lo zinco
Carenze di zinco sono alla base dello sfaldamento del corpo dell’unghia. Vediamo a livello endocrino dove esso ricopre un ruolo essenziale.
Lo zinco è fondamentale per la formazione di TSH nell’ipofisi e per la sensibilità ipotalamica. Nel caso in cui lo zinco sia carente, la trasformazione di T4 in T3 è compromessa e i recettori tiroidei delle cellule periferiche sono iporesponsivi. Lo zinco contribuisce col selenio all’abbassamento dell’attacco autoimmune e agisce in sinergia con la vitamina B6. Lo zinco gioca un ruolo importante nel modulare non solo il sistema immunitario, ma anche la sintesi proteica, la guarigione di ferite. Si consiglia assumerne 25 mg/giorno.Bassi livelli di zinco predispongono alla formazione di noduli tiroidei.
Esso si può trovare abbondantemente nelle ostriche, poi anche nella carne rossa, uova, lenticchie e grano integrale. Nella forma picolinata viene assorbito meglio, ancora meglio nella forma bisglicinata.
Inositolo e myo-inositolo
L’inositolo è uno zucchero semplice presente in natura sotto diverse forme definite isomeri, quello di interesse biologico è il myo-inositolo, la cui forma maggiormente attiva è quella presente nei fosfolipidi. La quantità di inositolo prodotta dall’organismo è maggiore rispetto a quella presente nella dieta: si stima che i due reni nell’uomo sintetizzino circa 4 grammi al giorno di inositolo rispetto a 1 grammo circa assunto attraverso gli alimenti.
L’importanza dell’inositolo risiede nel fatto che, agendo come secondo messaggero, regola l’attività di diversi ormoni come l’insulina, l’ormone follicolo stimolante (FSH) e l’ormone stimolante la tiroide (TSH).
L’inositolo è quindi contenuto in alimenti come ad esempio le noci, gli agrumi, i legumi, i cereali integrali e il fegato di vitello. Affinché il myo-inositolo possa svolgere al meglio la propria funzione è necessario prescrivere integratori che ne contengano almeno 600 mg.
Nel trattamento unito tra myo-inositolo e selenio, soprattutto nella sua forma organica, si è visto che diminuiscono i livelli di autoanticorpi antitiroidei, nonché nel migliorano le condizioni generali di benessere del paziente stesso. Inoltre, il letto lunulare delle unghie è fortemente influenzato da eventuali variazioni nell’alimentazione di questo nutriente.
Dott. Francesco Garritano
Fonti bibliografiche:
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27793066
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27315814