Le bevande zuccherate alterano il sonno ed i livelli di leptina e grelina

Le bevande zuccherate alterano il sonno ed i livelli di leptina e grelina

Francesco Garritano Nutrizionista, home, screening sonno

Sembra assurdo, ma non lo è! Sonno e stile di vita sono correlati fra loro molto più di quello che si possa immaginare e lo dimostra l’articolo che ho scritto per voi. Come prevenire o rimediare ai problemi di insonnia?

A disturbare il sonno non è soltanto l’alcol che scorre nelle vene di numerosi adolescenti, ma anche gli zuccheri delle bevande zuccherate ed energetiche, i famosi energy drink, che questi bevono. Lo studio che riporto sotto ha esaminato 9.473 adolescenti, di età compresa fra 11 e 20 anni, che hanno riferito la loro durata del sonno e la quantità di bevande zuccherate bevute. I risultati hanno dimostrato che la breve durata del sonno è associata al consumo di bevande zuccherate ed energy drink, sia negli studenti di scuole medie che in quelli delle scuole superiori. Non solo fra gli adolescenti, però, anche gli adulti soffrono di questa carenza se consumano bevande zuccherate, come dimostra il secondo studio.

I fattori che contribuiscono al consumo di bevande zuccherate sono quelli sociali, ambientali e comportamentali, infine, anche il sonno spesso trascurato ma notevolmente importante. Infatti, la breve durata del sonno (meno di 6 ore a notte) è correlata all’aumento di peso ed all’obesità, osservata con maggiore frequenza tra coloro che consumano alti livelli di bevande zuccherate.

La relazione tra il sonno e il consumo di queste è complessa, infatti, prove sperimentali indicano che una perdita acuta e prolungata di sonno può avere effetti biologici e comportamentali sostanziali che possono influenzare il consumo di questo genere di bevande. Ad esempio, gli adulti esposti ad alterazioni del sonno totale o parziale, segnalavano aumenti di fame a causa di un’alterazione dei regolatori di sazietà ormonali, quali la grelina e la leptina, consumando più cibo di quanto il corpo ne richiedeva solitamente e preferendo cibi ricchi di grassi e ricchi di carboidrati. Oltre alle preferenze alimentari, la perdita di sonno influisce anche sulla scelta del cibo. A questo proposito, rispetto a una notte di sonno normale, i partecipanti che hanno subito una notte di privazione totale del sonno e che avevano il compito di acquistare cibo, avevano significativamente più probabilità di usare il loro budget fisso per acquistare alimenti ad alto contenuto calorico, compresi quelli ricchi di grassi e zucchero.

Inoltre, il consumo di bevande energetiche e zuccherate può peggiorare la durata del sonno, in quanto molte di queste contengono caffeina, che ha effetto stimolante ed aumenta la vigilanza, soprattutto se consumato prima di andare a letto, influenzando negativamente la capacità di dormire; in effetti, l’eliminazione della caffeina è uno dei componenti chiave delle raccomandazioni sull’igiene del sonno.

Quindi, la breve durata del sonno può essere spiegata bilateralmente: mentre le bevande contenenti caffeina potrebbero spiegare un sonno alterato, è possibile che un sonno breve possa influenzare l’appetibilità di una bevanda zuccherata, come ho anche spiegato nel mio libro “SOS – sistema immunitario”, alterando anche i parametri ormonali e compromettendo l’omeostasi fisiologica.

http://www.nutritionjrnl.com/article/S0899-9007(17)30265-4/fulltext

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28393097

Dott. Francesco Garritano

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