Vitamina B12: perché una sua carenza comporta importanti conseguenze

Vitamina B12: perché una sua carenza comporta importanti conseguenze

Vitamina B12 carente e problemi metabolici: pensate che sia solo questa la conseguenza a cui si può andare incontro quando questo nutriente viene a mancare dai valori di riferimento standard nel nostro organismo? Purtroppo le conseguenze possono essere anche altre, ed è per questo che ho scritto il seguente articolo per farvi capire l’importanza di questo nutriente essenziale. Buona lettura!

Vitamina B12: che cos’è e a cosa serve

Può accadere che la vitamina B12 sia carente, anche molto più spesso di quello che si possa immaginare. La vitamina B12 serve per svolgere numerose funzioni all’interno del nostro organismo, si tratta infatti di una vitamina di importanza vitale. Quotidianamente, si può trovare tramite cibi di origine animale, e il fabbisogno giornaliero di vitamina B12 è di circa 2.4 microgrammi per i soggetti dai 14 anni in su, mentre per le donne che sono in attesa o che allattano, sale di molto il fabbisogno quotidiano, in relazione al fatto che parte dei nutrienti devono andare anche a prendere parte della nutrizione del bambino.
Tuttavia, mi capita spesso in studio ricevere pazienti che hanno i valori sierologici molto bassi di vitamina B12: è essenziale  Per svariate ragioni però i livelli di questa vitamina possono scendere e questo non è un dato positivo: vediamo perché non va bene e come rimediare a questa carenza.

Se diamo un’occhiata alla letteratura scientifica in merito alla carenza di questo nutriente, subito ci rendiamo conto che, quando essa viene a mancare nei periodi di gravidanza, il feto avrà significativi problemi a livello nervoso (incompleto sviluppo del tubo neurale): ciò ci fa capire come i principali disturbi da una mancata corretta integrazione nella dieta della vitamina B12 possa condurre a problemi a carico delle funzioni metaboliche e del sistema nervoso. Vediamo, infatti, che essa assolve a numerose funzioni: metabolizzare i folati, i grassi e i carboidrati, produrre ormoni surrenali, sintetizzare i globuli rossi, agevolare l’assorbimento del ferro, garantire una corretta circolazione, agevolare la digestione, tutelare la salute riproduttiva.

Vitamina B12: cause e sintomi da carenza

Siccome la vitamina B12 è possibile ritrovarla solamente negli alimenti di origine animale, vediamo bene che i soggetti che si discostano da una dieta completa ed evitano i prodotti di origine animale (a meno che non venga integrata costantemente), possono incorrere in significative conseguenze da malnutrizione.
I sintomi della carenza di vitamina B12 possono essere: sensazione di stanchezza e mancanza di energie, sensazione di intorpidimento a mani, gambe o piedi che potrebbe indicare eventuali danni ai nervi, pelle dal colorito giallognolo, un’indicazione che i globuli rossi sono compromessi e quindi rilasciano un pigmento giallo, lingua gonfia, liscia, con numero minore di papille gustative, sensazione di instabilità e vertigini che fanno pensare ad un basso contenuto di ossigeno nel sangue legato ai bassi livelli di vitamina B12, disturbi alla vista come sfocatura, visione doppia e ombre nel campo visivo causate da danni al nervo ottico, perdita di memoria se non hai altre motivazioni cliniche, problemi mentali come psicosi, depressione, ansia e allucinazioni, anemia.

Un fattore importante da tenere in considerazione in questo discorso è l’utilizzo non corretto dei gastroprotettori e la carenza della vit. B12, con conseguenze anche sulla salute intestinale. L’azione del gastroprotettore è dovuta alla capacità, quali inibitori della pompa protonica, di inibire le cellule gastriche deputate alla secrezione di acido cloridrico, bloccando così il processo fisiologico di acidificazione del pH dello stomaco. Ciò si traduce in un innalzamento del pH naturale dello stomaco che da acido diventa neutro. Grazie a questa azione l’utilizzo del gastroprotettore trova largo uso in alcune patologie dell’apparato gastroenterico quali l’ernia iatale, il reflusso gastroesofageo, la gastrite o le affezioni da Helycobacter Pylori. Spesso i gastroprotettori vengono anche prescritti per essere utilizzati in concomitanza con altri tipi di farmaci quali anti-infiammatori o cortisonici ad azione gastrolesiva. Ciò che crea delle perplessità è la facilità con cui questi farmaci vengono utilizzati senza riflettere sugli effetti collaterali di cui va fatta un po’ di chiarezza. Usare il gastroprotettore fa male?
Innanzitutto l’innalzamento del pH provoca l’inattivazione del FI (fattore intrinseco), indispensabile per l’assorbimento della vitamina B12, inibendo pertanto l’assorbimento di tale vitamina. È anche vero che all’innalzamento del pH il corpo risponde aumentando la produzione di gastrina, aumentando così il rischio di poliposi intestinale. Ma gli IPP sono anche in grado di alterare l’intestino scatenando una reazione allergico-infiammatoria dovuta alla mancata sterilizzazione dei cibi ingeriti. Il pH acido, infatti, rappresenta la nostra difesa naturale contro germi e batteri: se viene neutralizzato non può svolgere la sua azione naturale, gli agenti patogeni sopravvivono e possono arrivare fino all’intestino, dove vengono attaccati dal sistema immunitario. L’attivazione del sistema immunitario è responsabile della risposta infiammatoria e allergica che può essere dapprima locale e poi sistemica. Inoltre anche la digestione subisce l’effetto della neutralizzazione del pH: difatti risulta rallentata a causa dell’inattivazione di alcuni enzimi gastrici coinvolti nel processo digestivo (proteasi) che si attivano solo a PH acido. La ridotta digestione proteica che ne consegue si traduce in una ulteriore intensificazione della risposta immunitaria, dovuta all’arrivo di proteine non digerite nell’intestino, con possibili fenomeni di leaky gut syndrome, infiammazioni da cibo e anche disbiosi intestinale.

Ulteriori cause più comuni che possono condurre alla carenza della stessa possono anche essere dovuti ad una cattiva assimilazione della stessa a livello enterale. In questo caso, bisogna indagare più a fondo sul problema, e valutare le seguenti condizioni: oltre all’alimentazione vegetariana e vegana di cui parlavo prima, bisogna considerare eventuali problemi intestinali o infiammazioni intestinali che impediscono il corretto assorbimento del cibo, disbiosi intestinale che causa una minor produzione di vitamine del gruppo B da parte dei nostri batteri amic, gastrite atrofica o ipocloridria; si può ritrovare in pazienti che hanno subito bypass gastrico con un sistema digestivo alterato, in seguito ad anemia perniciosa (condizione autoimmune), alcuni farmaci (antiacidi, metformina), assunzione eccessiva di alcool, assunzione eccessiva di caffè, esposizione a ossido di azoto e a metalli pesanti.

Vitamina B12 carente: trattamento

Risulta così di fondamentale importanza valutare bene i livelli di vitamina B12, eseguendo le analisi sierologiche della stessa, e successivamente capire se dipende da una scorretta alimentazione oppure da fattori extra-nutrizionali, come appunto dicevo poco fa. Nel primo caso, è opportuno integrare consapevolmente più prodotti di origine animale, assieme ad una dieta varia ed equilibrata unita ad uno stile di vita sano. Se invece si soffre di patologie infiammatorie intestinali, malattie autoimmuni, ed altri fattori patologici che possono contribuire al malassorbimento della stessa, è utile farsi aiutare dallo specialista in nutrizione clinica per trattare, dapprima a monte, il problema che scatena il processo clinico, e successivamente continuare a svolgere un’alimentazione consapevole, senza fare mai di testa propria.
Ci tengo a precisarvi che, presso il mio studio, dispongo di test che permettono la valutazione del livello infiammatorio, di test che vanno a valutare le carenze o le disfunzioni di particolari circostanze fisiologiche, per cui vi invito a non trascurare la vostra salute ma a prendervi cura in primis di voi stessi, e vi ricordo che la nutrizione è una forma importantissima sia di prevenzione che di trattamento.

Dott. Francesco Garritano

Fonti bibliografiche:

  • Tucker KL.et al. Plasma vitamin B-12 concentrations relate to intake source in the Framingham Offspring study. Am J Clin Nutr. 2000 Feb;71(2):514-22
  • Oh R. et al. Vitamin B12 Deficiency. Am Fam Physician. 2003 Mar 1;67(5):979-86
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