Che cos’è il biofilm batterico e perché riveste importanza nel microbiota?

Che cos’è il biofilm batterico e perché riveste importanza nel microbiota?

Come avevo già anticipato nell’articolo pubblicato su Medicina di Segnale, vi parlo in merito all’argomento su microbiota intestinale, salute umana e biofilm batterico. Buona lettura!

Parliamo di biofilm perché il suo ruolo è decisamente importante per la nostra salute, anche se non ne siamo coscienti. Tutti sappiamo che guarire dalle infezioni può essere un processo lungo e difficile a causa dei numerosi fattori che intervengono in questo meccanismo. Che si tratti di un’infezione virale o batterica, causata da parassiti o da funghi è normale interrogarsi su quale sia il giusto rimedio per combattere tale infezione e come può reagire il nostro corpo attraverso il sistema immunitario.

Oggi giorno però siamo venuti a conoscenza di un altro fattore fondamentale che complica notevolmente il quadro generale delle infezioni: il biofilm, ossia un aggregazione di microrganismi in grado di ostacolare la guarigione e talvolta inibire l’uso degli antibiotici e la naturale risposta immunitaria. Secondo alcune ricerche il biofilm gioca un ruolo chiave nell’80% delle infezioni batteriche ed è ciò che impedisce alle ferite di guarire e che permette alle infezioni di ripresentarsi.

Cos’è il biofilm

I biofilm sono masse gelatinose di microrganismi in grado di attaccarsi a qualsiasi superficie formando colonie numerose. Questi microrganismi secernono sostanze che gli permettono di aderire talmente bene alle superfici, che diventano alquanto difficili da eliminare. Sono quindi in grado di ricoprire le superfici invase dai batteri patogeni impedendo l’azione del sistema immunitario e dei trattamenti farmaceutici.

Il termine “biofilm” è stato coniato per indicare la presenza della matrice polisaccaridica, che visivamente può apparire come una pellicola che ricopre la comunità microbica. In effetti, la matrice extracellulare costituisce di solito la parte preponderante del biofilm, fino al 90% del peso secco.

Funzioni del biofilm

  • Trattenere acqua e nutrienti.
  • Protezione dai “predatori”.
  • Protezione da stress ambientali come disidratazione, variazioni di temperatura, variazioni di pressione osmotica. È come se all’interno del biofilm si mantenesse una situazione di omeostasi.
  • Favorire la comunicazione intercellulare perché i batteri sono molto vicini.
  • Facilitare il trasferimento del materiale genetico.

 

Le infezioni che affliggono l’intestino, la bocca, gli organi sessuali, i polmoni, il cuore, i denti, gli occhi, le orecchie e la pelle sono causate per l’80% da patogeni uniti al biofilm. Quest’ultimo si forma facilmente anche sugli apparati medicali utilizzati per vari trattamenti medici, come per esempio le valvole cardiache artificiali, le protesi alle articolazioni, i cateteri e le lenti a contatto.

I biofilm potrebbero essere il motivo per cui le persone colpite da una qualche infezione peggiorano inaspettatamente senza un valido motivo: dopo l’attecchimento e la crescita di una pellicola di biofilm, infatti, i microrganismi dannosi tendono a disperdersi nel corpo opponendo anche una certa resistenza al trattamento con gli antibiotici che non sono in grado di attraversare la pellicola per raggiungere l’infezione da curare.

Alcune delle infezioni più comuni associate includono le infezioni del tratto urinario e dei cateteri, la sinusite, le infezioni all’orecchio e alla bocca, la SIBO, l’endocardite e la sindrome da shock tossico. I biofilm sono associati a molte infezioni croniche e quello che quasi tutti conosciamo è quello della placca batterica presente sulla superficie dei nostri denti.

Naturalmente anche il cibo che consumiamo contiene batteri e quindi anche biofilm in grado di sviluppare intossicazioni alimentari se non viene preparato in maniera idonea. I batteri dannosi nei biofilm si attaccano vigorosamente al cibo.

Il biofilm e la salute intestinale

Come saprai, la salute del nostro intestino è fondamentale e interferisce pesantemente con le nostre condizioni di vita in generale.

Alcuni disturbi intestinali sono difficili da diagnosticare e di conseguenza non è facile guarire. Qualora si presentassero problemi cronici di tipo digestivo o qualche tipo di ipersensibilità alimentare è sempre meglio verificare la presenza di patogeni nell’intestino.

Potrebbe trattarsi di batteri negativi, virus, parassiti o funghi che aderiscono alle pareti dello stomaco e dell’intestino causando infiammazione, inviando tossine direttamente nel flusso sanguigno e alterando quindi l’equilibrio del sistema immunitario.

Sia la medicina che le terapie naturali hanno tentato numerosi approcci per liberarsi dei patogeni indesiderati, ma sfortunatamente nessuno dei due metodi è in grado di eliminare il problema alla radice: se si rimuovono i patogeni si crea comunque un danno nel microbiota che spiana la strada all’installazione di nuovi batteri.

C’è però un motivo per il quale i patogeni nell’intestino sono così difficili da sradicare e questo motivo è rappresentato dalla loro possibilità di nascondersi: aderendo alle pareti intestinali, infatti, i batteri formano un biofilm solidamente resistente che li rende molto meno riconoscibili, più pericolosi e inalterabili.

La formazione del biofilm rende naturalmente la rimozione degli organismi patogeni molto più difficoltosa, specialmente se si tratta di una formazione non recente. I biofilm proteggono i patogeni dal nostro sistema immunitario e accelerano la crescita e dispersione dei patogeni stessi lungo il tratto intestinale, favorendo fra l’altro la proliferazione di nuovi germi.

Le strategie

Utilizzare supplementi naturali in grado di rompere il biofilm

La ricerca ha dimostrato che esistono anche molte sostanze naturali in grado di disgregare con delicatezza i biofilm senza causare danni di nessun tipo. Eccone alcuni:

  1. la curcuma – un composto naturale eccellente e ben noto da tempo, come ben conosciuti sono anche i suoi effetti antibatterici, antifungici, antivirali e antiparassitari. La curcuma è anche in grado di rompere il biofilm;
  2. l’aceto di sidro di mele – l’acido in esso contenuto è in grado di uccidere i batteri indesiderati e di disgregare il biofilm nelle infezioni croniche.
  3. l’origano: notoriamente conosciuto per essere in grado di sradicare i batteri patogeni dal tratto intestinale, possiede numerosi altri benefici ed è anche in grado di impedire il rilascio di tossine nocive da alcuni patogeni, inclusi i biofilm.
  4. L’aglio – alimento salutare per eccellenza, non soltanto è in grado di distruggere i batteri più resistenti, ma è anche in grado di inibire la formazione del biofilm spezzando la comunicazione fra i batteri.
  5. la berberina – è un composto estratto da alcune piante dai potenti effetti antimicrobici specialmente nel tratto digestivo.
  6. il carbone attivo – pur non essendo direttamente coinvolto nella rottura dei biofilm, è in grado di assorbire le tossine nocive.

Dott. Francesco Garritano

Bibliografia:

López D. Biofilms. Cold Spring Harb Perspect Biol. 2010 Jul; 2(7)

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