Ferritina alta? E’ un ulteriore indice di infiammazione!

Ferritina alta? E’ un ulteriore indice di infiammazione!

Prima di parlarvi della ferritina, vorrei soffermarmi un attimo sul ferro e sulle sue funzioni nell’organismo. Il ferro è un componente essenziale delle emoproteine, le principali proteine ​​del trasporto dell’ossigeno nel sistema della catena di trasporto degli elettroni, deputate alla nutrizione cellulare e alla vita cellulare. Come tale, il mantenimento di livelli fisiologici di ferro è essenziale per il deficit che porta a compromissione della fosforilazione ossidativa, del rilascio di ossigeno e del successivo fallimento metabolico. Tuttavia, la tossicità è anche possibile. In eccesso, il ferro può generare radicali liberi tossici attraverso la reazione di Fenton che danneggia direttamente le proteine ​​cellulari, i lipidi e gli acidi nucleici.

Oltre a questo ruolo protettivo nella biologia redox e nell’omeostasi del ferro, la ferritina sierica libera è aumentata nel contesto dell’infiammazione in atto. Il ruolo della ferritina nella modulazione della risposta immunitaria è importantissima, attraverso la sua induzione di citochine anti-infiammatorie e la limitazione del danno dei radicali liberi. La ferritina si trova coinvolta nella patologia infiammatoria della malattia, compresi i disturbi reumatologici, immunologici, maligni e infettivi in ​​cui i livelli non solo controllano l’attività della malattia ma possono essere primari in patologia e sono predittivi del risultato.

Sideremia, ferritina ed emoglobina? Come è correlata la ferritina con l’infiammazione.

La sideremia rappresenta un indice della quantità di ferro che circola nel sangue in quel momento ed è soggetta a significative variazioni anche da un giorno con l’altro.

La ferritina invece è un buon indicatore dei depositi di ferro nell’organismo ed è importante per comprendere se l’anemia è causata da una carenza di ferro o meno.

Il valore dell’emoglobina rappresenta infine una misura della proteina realmente attiva nel trasporto dell’ossigeno nel sangue e contenuta nei globuli rossi.

Tornando alla ferritina, la ferritina sierica è un noto reagente in fase acuta, con livelli che rispecchiano il grado di infiammazione acuta e cronica nelle malattie infettive, reumatologiche, ematologiche e maligne. Mentre i livelli di ferritina sono noti per correlare con l’attività infiammatoria, alcuni postulano un ruolo causale diretto per la ferritina nel mediare condizioni infiammatorie. La regolazione della ferritina durante il normale metabolismo del ferro è un meccanismo regolatore essenziale dell’ospite. Ulteriori ricerche sui disordini infiammatori primari suggeriscono che, oltre a questo ruolo omeostatico, la ferritina può essere un marcatore chiave e un attore patogeno nella patologia infiammatoria attraverso la sua segnalazione come parte della risposta immunitaria innata e modulazione della funzione dei linfociti. La pratica clinica supporta questo ruolo, in quanto può essere utilizzato sia come biomarcatore del progresso della malattia e della prognosi, sia come target per l’intervento terapeutico.

Dott. Francesco Garritano

Riferimenti bibliografici:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28541437

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