Problemi di gravidanza e problemi tiroidei come possono essere correlati?

Problemi di gravidanza e problemi tiroidei come possono essere correlati?

La difficoltà ad avere figli è un problema molto diffuso al mondo d’oggi. Gli aborti o il mancato concepimento possono essere causati da diverse ragioni, molto spesso da un alterato funzionamento degli assi metabolici, quindi anche da un rallentamento della tiroide. Come fare per ripristinare l’equilibrio e consentire l’instaurarsi di una gravidanza? Leggete l’articolo per saperne di più.

La donna della preistoria

Inizierei l’articolo parlandovi della donna della preistoria e di come in determinate situazioni che viveva aveva difficoltà nel concepimento. Pensate ai momenti di carestia, quando gli uomini di un tempo non riuscivano a recuperare abbastanza cibo per raggiungere la sazietà ed utilizzavano le riserve energetiche del tessuto adiposo in caso di carenze di energia. In quel momento l’organismo, non avendo a disposizione energia di pronto utilizzo, rallentava il metabolismo e, dunque, tutti gli assi metabolici. Ciò significa che l’asse della tiroide, della risposta allo stress, il sistema immunitario, della fertilità non funzionavano correttamente perché il corpo andava in modalità carestia e non poteva permettersi di far crescere un’altra vita nel grembo materno, tanto meno garantire la sopravvivenza della madre.

Quando gli uomini andavano a caccia, invece, riuscivano ad aumentare l’apporto nutrizionale delle donne fornendo loro cibo, perché mangiando in quantità, alimenti di qualità (nel paleolitico non esistevano zuccheri semplici o junk food), muovendosi per aiutare gli uomini a cacciare, facevano fluire bene un ormone di cui già avrete sentito parlare, la leptina.

Questa viene secreta dal tessuto adiposo ed agisce a livello ipotalamico attivando i recettori specifici dei diversi assi metabolici, consentendo un ripristino degli assi, quindi un corretto funzionamento della tiroide, regolarità mestruale, gestione dello stress, sistema immunitario forte; quando questa fluisce correttamente si potranno concepire figli.

La donna di adesso

Se nel Paleolitico la donna soffriva di momenti di carestia energetica, la donna di adesso non ha di questi problemi. Infatti, l’abbondanza alimentare e lo spreco non sono la causa dell’assenza di concepimento; piuttosto, è la qualità del cibo e la sedentarietà a causarla. La ricchezza di zuccheri semplici, di farine raffinate, di acidi grassi idrogenati e saturi presenti in abbondanza nei diversi cibi che troviamo al supermercato purtroppo non ci permettono di far fluire correttamente la famosa leptina. Infatti, i disturbatori della leptina sono le sostanze citate prima, lo stress e i picchi glicemici che si manifestano giornalmente nelle persone che mangiano male.

Per mangiare male non intendo solo troppo e cibi spazzatura, ma mi riferisco anche a chi mangia troppo poco. Infatti, in questi casi l’organismo non ha abbastanza energia per far funzionare correttamente gli organi e gli assi, per cui il metabolismo rallenta e si ha l’incapacità di attivare sia l’asse della tiroide che della fertilità, importantissimi sia per la madre che per il bambino, durante il periodo della gravidanza.

Chi soffre di ipotiroidismo, infatti, avrà sia difficoltà nel concepire un figlio, sia causerà problemi allo sviluppo del feto e nei casi più gravi cretinismo, per questo motivo in seguito alla nascita il bambino viene sottoposto allo screening del TSH prelevando gocce di sangue dal tallone, in modo da verificare la presenza di ipotiroidismo congenito.

Inoltre, un’alterazione degli assi si verifica anche a livello del sistema immunitario che, in presenza di malattie autoimmuni può generare aborti. Spesso, chi soffre di tiroidite di Hashimoto unisce la difficoltà di concepimento sia per l’’ipotiroidismo che per l’autoimmunità. Infatti, un’eccessiva aggressività del sistema immunitario aumenta il rischio di aborto perché gli anticorpi del sistema immunitario non riescono a riconoscere la nuova vita, per cui possono attaccare sia la placenta che l’embrione, causando l’aborto.

Per la gravidanza, la tiroide della donna in gravidanza è una delle ghiandole maggiormente sottoposta ad un aumentato carico – il sovraccarico funzionale della tiroide in gravidanza oscilla fra il 40- 60%. – per incrementarne la disponibilità tissutale.
Quindi, nel caso in cui la tiroide sia sana e funzioni bene (anticorpi negativi, assenza di segni di malattia clinica) è assolutamente normale che nel primo trimestre di gravidanza il TSH salga. Se invece la tiroide è già malata prima della gravidanza e la futura mamma è già in terapia si consiglia di tenere il TSH sotto i 2,5 UI/ml sia in epoca preconcezionale sia nel corso del primo trimestre. Nel secondo e terzo trimestre di gravidanza i valori di riferimento sono rispettivamente 3 UI/ml e 3,5 UI/ml.
In particolare, le linee guida dell’American Thyroid Association (ATA), American Endocrine Society (TES), American Association of Clinical Endocrinologi (AACE), Endocrine Society ed European Thyroid Association (ETA) consigliano per il TSH i seguenti limiti di riferimento:

• I trimestre: 0,1-2,5 mUI/l;
• II trimestre: 0,2-3,0 mUI/l;
• III trimestre: 0,3-3,5 mUI/l.

In condizioni fisiologiche il TSH può:

• Rimanere immodificato.
• Aumentare (per effetto dell’aumento della TBG).
• Diminuire (se prevale la stimolazione della β-HCG sui R del TSH o l’inibizione dell’rT3 da D3 placentare).
Nel caso in cui gli anticorpi tiroidei siano positivi è utile ripetere gli esami ogni 2 mesi. In sintesi il TSH va tenuto sotto i 2,5 UI/ml solo in chi ha effettivamente una patologia tiroidea. Se la tiroide è sana il TSH sale e scende al bisogno. Più chiaro, adesso?

Come risolvere

Abbiamo capito, dunque, che chi soffre di ipotiroidismo, malattie autoimmuni, chi ha irregolarità mestruali causate dalla carenza di nutrienti o da una condizione di obesità è maggiormente a rischio di poliabortività. Per ripristinare gli assi metabolici, invece, dovremmo cambiare modo di vedere le cose. Infatti, innanzitutto non bisogna scoraggiarsi e bisogna pensare che variando le abitudini e lo stile di vita è possibile mettere al mondo una creatura.

Cominciamo a fare movimento, ogni giorno, iniziando da una semplice camminata a passo svelto per poi giungere ad esercizi anaerobici alternati a quelli aerobici. Continuiamo con il mangiare cibi semplici, di qualità, reperibili in natura: frutta, verdura, cereali integrali, carne, pesce, uova ed eliminando gli zuccheri semplici dalla dieta. La colazione deve essere il pasto principale della giornata, deve risvegliare il nostro metabolismo stimolando anche il flusso di leptina, deve apportare un corretto equilibrio di nutrienti, il pranzo dovrà essere completo ed intermedio, mentre la cena dovrà essere leggera. Oltre a queste accortezze sarà importante aggiungere ad ogni pasto una fonte proteica, che stimola maggiormente il metabolismo della donna.

È consigliabile fare delle analisi ematochimiche per valutare la funzionalità tiroidea: se questa è lenta va stimolata con l’alimentazione spiegata prima, mentre se si soffre di malattie autoimmuni o di tiroidite di Hashimoto, sarà importante far abbassare i valori degli anticorpi, per debellare l’infiammazione ed educare il sistema immunitario, tramite una dieta antinfiammatoria.

Spero abbiate compreso questo importante problema assolutamente risolvibile. Cosa aspettate a risolvere?

Dott. Francesco Garritano

Bibliografia:

  • Unuane D, Tournaye H, Velkeniers B, Poppe K. Endocrine disorders & female infertility. Best Pract Res Clin Endocrinol Metab. 2011 Dec;25(6):861-73. 
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